Sisma 2016/2017 in Italia centrale. L’esperienza nel Lazio: Unità di Crisi e Coordinamento regionale (UCCR) n. 2 e n. 3

StormAdmin Notizie 0 Comments

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UCCR n. 2: Coordinamento tecnico e messa in sicurezza-*

Le attività, coordinate dal Segretariato Regionale Lazio, si esplicano sui due Comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici a partire dal 24 agosto Amatrice ed Accumoli (RI)  ed anche  nelle frazioni vicine in sinergia con i Vigili del Fuoco, l’Esercito, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e di Polizia Locale. All’interno delle zone definite “rosse”, identificati su planimetria catastale eo google map gli edifici di interesse culturale, quali espressioni non solo del patrimonio storico-artistico (Palazzi storici pubblici e privati, Chiese, Conventi ecc.) ma anche dell’identità comunitaria  e sociale del luogo (Case Comunali, Biblioteche, Archivi). Insieme ad azioni legate all’ identificazione, all’approfondimento dei contenuti delle schede di rilievo relativi agli interventi di messa in sicurezza degli edifici di interesse, c’è l’attività di RECUPERO MACERIE: definite sul luogo, le  macerie, di tipo A, se di pertinenza di edifici di particolare interesse culturale, di tipo B se di edifici di interesse culturale, di tipo C di edifici non di interesse culturale e identificate nella planimetria catastale, denominate dal Foglio Catastale e dalla particella e dalla toponomastica, anche con l’ausilio di foto pre-sisma si procede, a fianco dei  soli Vigili del Fuoco, nella loro rimozione e  identificazione per selezionare, negli edifici A e B, quelle relative a materiale architettonico decorato (portali, finestre, stemmi,fregi, architravi, soglie ecc.) o  anche nella segnalazione ad UCCR 3 di reperti scultorei propri, o arredi, sacri e non, quadri, suppellettili ecc.

 Tali attività di identificazione e di recupero macerie (quale sottounità nella UCCR 2) sono associate alla redazione contestuale di 2 schede funzionali ad un apposito GIS, costruito su QGIS (Open Source), in grado di fornire tutte le informazioni geo-referenziate:

  1. scheda propria dell’intervento sulle macerie:  associata al giorno di intervento, all’identificativo catastale e toponomastico, al nome dell’operatore, alle note critiche, ma soprattutto all’identificativo nel sito Vincoli in Rete (VIR) del MiBACT,  se presente nel caso di immobile dichiarato di interesse culturale con apposito decreto. Questa scheda, cui sono allegate foto possibilmente geotaggate, documenta l’attività svolta ne consente l’archiviazione  in modalità georeferenziata, anche con possibilità di riferimento e dialogo con il sito VIR, se l’immobile è ivi presente.
  2. scheda di stoccaggio provvisorio materiali macerie:  associata al reperto o gruppo di reperti architettonici, che, provenienti da un edificio vengono depositati, se di particolare interesse preferibilmente su relativi bancali lignei e posti nelle vicinanze dell’edificio di pertinenza, oppure trasportati nella cavadeposito macerie (differenziati in macerie tipo A o B), ma comunque distanti dal resto delle macerie dell’edifico soprattutto se prive di condizioni di sicurezza. Tale scheda, che contiene gli identificativi dell’edificio di pertinenza (FC, p.lla, via, nome dell’edificio ecc.) indica il numero di elementi architettonici posti su bancali o a terra o i mc. del cumulo di macerie, in cava, se non ulteriormente descrivibili e il luogo del loro stoccaggio (via, piazza, cava, ecc.). Anche questa scheda è associata a foto possibilmente geotaggate e consente di mappare sul GIS i luoghi e le caratteristiche dello stoccaggio macerie. Per le macerie identificate tipo B e depositate in cava, viene effettuata un’ulteriore cernita con la collaborazione dei Volontari della Protezione Civile: quelle riconosciute di interesse vengono nuovamente accumulate ed individuate nella scheda relativa, quelle non di interesse diventano di tipo C.

 

UCCR n. 3: Depositi temporanei e laboratori di pronto intervento sui beni mobili**

Le attività, coordinate dal Segretariato Regionale e direttamente dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica di Roma, si esplicano sempre con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. A seguito di identificazione di materiali e reperti di interesse culturale storico artistico (statue in pietra e in legno, arredi anche sacri, paramenti, quadri, campane, suppellettili varie, ecc.) all’interno di edifici in stato di crollo eo crollati, effettuato il recupero di tali reperti con i Vigili del Fuoco, anche con la collaborazione del Personale della Protezione Civile, effettuate le operazioni sul posto di opportuno imballaggio, vengono trasportati dai Carabinieri in apposito Magazzino allestito in località distante dall’area sismica dotato di tutti i sistemi di sicurezza e antintrusione e di idonee scaffalature per lo stoccaggio e la conservazione appositamente allestite a partire dal mese di agosto. I reperti già numerati, identificati anche con numero ICCD, se presente, e fotografati sono schedati da Restauratori MiBACT su apposita scheda prima dell’imballaggio; al momento dell’arrivo in Magazzino sono sottoposti a check e quindi dotati di cartellino identificativo (località e contenitore di provenienza, data di arrivo, numero della scheda compilata dal Restauratore e trascritta sull’imballaggio) per essere allocati su scaffale o, a seconda delle dimensioni, in collocazione idonea sia per la conservazione che per la migliore staticità (le statue e i quadri in appoggiofissaggio a pareti, le tele senza cornice in apposite lettiere, le campane su bancale a terra ecc.). Di ogni reperto viene identificata e catalogata la collocazione come individuata nel Magazzino ed inserita nell’archivio ivi presente su PC, dove sono raccolte anche tutte le schede e le foto dei singoli reperti effettuate al momento del loro recupero nonché delle operazioni del recupero stesso.

Entrambe le UCCR 2 e 3 del Lazio testimoniano, ciascuna per le proprie specifiche competenze, la risposta qualificata, dal punto di vista tecnico e organizzativo, che in questo momento il MiBACT sta dando ad una situazione di criticità, legata al recente terremoto, per il nostro patrimonio culturale fortemente compromesso da più eventi consecutivi. Il coordinamento intersettoriale nel MiBACT e con le altre forze in campo, analogamente coinvolte nella crisi postsisma e differentemente impegnate anche per il salvataggio dei beni culturali (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Protezione Civile, Forze dell’Ordine e Polizia Locale), consentono di operare in situazioni estreme, anche dal punto vista climatico, ma con risultati che sembrano essere, allo stato attuale, più che soddisfacenti ed anzi essenziali al fine della tutela e della conservazione futura del patrimonio culturale. Benché ancora non si conoscano i tempi, le modalità e le scelte per la ricostruzione, le attività di tutela e di conservazione del patrimonio culturale non possono non essere sempre garantite ed effettuate, come nei casi descritti, con le più opportune modalità e tecnologie che ne assicurino, al meglio, la sua trasmissibilità futura. In tali contesti di alta specializzazione operativa e nella palese situazione di criticità, molta importanza riveste però anche il fattore umano: oltre al loro lavoro ordinario numerosi tecnici del MiBACT (ca. 30 nell’UCCR 2 Lazio e ca. 15 dell’UCCR 3 del Lazio, oltre a tutti gli altri afferenti altre UCCR del Lazio, dell’Umbria e delle Marche) affrontano con impegno e dedizione giornaliera le attività descritte, affiancando sempre alla propria elevata competenza specialistica la passione che, forse proprio in tale criticità del sisma, è il propulsore primo che muove, giustifica e rende efficace ogni azione di tutela.

Antonella Rotondi, Archeologa della Soprintendenza Speciale del Colosseo e dell’Area archeologica centrale di Roma, partecipa, su base volontaria, alla UCCR 2 e alla UCCR 3 organizzate dal Segretariato Regionale del Lazio con Personale MiBACT.

* Il Coordinamento dell’UCCR 2 è effettuato dal Dott. Alessandro Betori che, con il Dott. Fabio Pagano, ha impostato anche le schede descritte.

**Il Coordinamento dell’UCCR 3 è dell’Arch. Cristina Collettini; il recupero dei reperti ed imballaggio sul posto è organizzato, con i CC Nucleo Tutela, dalla Restauratrice Dott.ssa Federica Di Napoli.     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *